Nella piazza centrale di Lubiana c’è la statua di un poeta. Ieri sera, in ostello, è stata la prima cosa di cui ci ha parlato il receptionist . La statua raffigura Prešerev, un poeta romantico sloveno. Sta lì, in piazza. Ha lo sguardo perso. In verità, il receptionist, ci ha spiegato che guarda verso la sua musa, e che lei, a sua volta, lo guarda dalla finestra di un palazzo.
Siamo tornati in piazza, nonostante la pioggia incessante. Nonostante la stanchezza. Sì, Prešerev guarda verso un gruppo di palazzi che affaccia sulla piazza, ma dov’è lei? Dov’è la sua musa?
Abbiamo passato parte della serata a cercare una musa, alle finestre di una piazza di Lubiana. E non l’abbiamo trovata.
Mi veniva in mente un verso di Orazio, stupendo: Auditis, an me ludit amabilis insania? «(La sentite anche voi, o mi illude una dolce follia?»). È un epodo, non ricordo più quale. Orazio sente il suono di Calliope, Musa della Poesia. Ma è l’unico a sentirlo, e questo privilegio si rivela allo stesso tempo un disagio: sono folle o sono il prescelto?
La natura dei poeti è un universo complesso.
Vedere Prešerev, ieri sera, rivolto a una Musa che solo lui vedeva, lo rendeva un po’ Orazio.
Siamo tornati stamattina, in piazza. La Musa di Prešerev c’è. È scolpita su un palazzo che nemmeno avevamo considerato ieri sera.
Lubiana è piccola. Il suo nome, in slavo, significa essere amato. Ed è difficile non amare anche solo un angolo, una parte, un vicolo, di questa ridente città. Nell’arco di una giornata, con la pioggia persistente ed un cielo chiuso e grigio, l’abbiamo girata tutta, fin su al castello, da dove, in verità, speravamo di godere di viste migliori. Ma non è facile racchiudere Lubiana tutta in uno sguardo, nonostante la sua ridotta estensione. La vegetazione rigogliosa, tutta intorno, la protegge agli sguardi dei visitatori di oggi. Dei nemici di ieri.
Siamo in treno. Torniamo a Venezia. In quattro giorni abbiamo visitato quattro città. La parte esplorativa del viaggio è ormai al termine.
Se guardo fuori, il riflesso del finestrino rimanda la nostra immagine stanca. Eppure continueremmo per mesi, questo viaggio.
Ma stasera, mentre il treno ci riporta in Italia, voglio indugiare sulla statua di Prešerev.
Appena torno a casa compro un suo libro: se mi troverete a leggerlo, starò solo tentando di prolungare un viaggio. Questo viaggio.
Bellissimo viaggio!